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Allontanare la voglia di cibo spazzatura in 3 semplici mosse

giorgio serafini prosperi il percorso breaters Feb 10, 2020
Breaters_Allontanare la voglia di cibo spazzatura in 3 semplici mosse

È capitato anche a te di sentirti incapace di controllare la voglia di cibo spazzatura? Non sai resistere al conforto del comfort food e poi ti senti in colpa per tutta la giornata?
Benvenut@ nel club!  (Su questo argomento leggi anche Fame nervosa: cosa sono i comfort food?

Questa giostra emotiva è stata la mia modalità di relazione col cibo per i primi 40 anni della mia vita, direi che posso capire benissimo ciò che provi e soprattutto cosa pensi di questo argomento.

Pensieri come: 

  • sono esausto, non ce la faccio più a combattere contro me stesso e il cibo che mi “chiama”, oppure; 
  • non ce la farò mai a regolarmi, morirò senza aver risolto questo problema, e infine;
  •  morirò grasso e infelice,

sono stati i pensieri che hanno accompagnato ogni mio giorno. Per la bellezza di 14.600 giorni (365x40). Senza che riuscissi a trovare il bandolo della matassa, senza che riuscissi a imboccare la via della libertà dall’ossessione nei confronti del cibo, del peso e del mio aspetto fisico.
(Su questo argomento leggi anche: Food craving: da cosa dipende l'inarrestabile voglia di cibo

La via del cambiamento

Poi, finalmente, qualcosa è cambiato: non è stato un magico click, un’illuminazione improvvisa, ma un cambio di punto di vista che mi ha consentito per la prima volta in vita mia di imparare dai miei errori anziché continuare a ripeterli, oltretutto sempre allo stesso modo.

Imparare dai propri errori

Ho compreso che l’unico modo per ottenere ciò che fino a quel momento non avevo mai ottenuto poteva consistere solo nel cambiare modo di farlo e tentare una nuova strada.

In fondo, cosa avevo fatto fino a quel momento?

  • Mi ero intestardito nel provare a fare diete super restrittive, che aveva funzionato solo temporaneamente
  • Avevo cercato aiuto nell’inquadrare il mio problema, il che aveva dato frutti solo teorici
  • Avevo cercato di controllare le calorie e il desiderio di cibo, fallendo miseramente

Avevo mai provato ad agire veramente sul mio modo di essere in relazione col desiderio di cibo, che avevo già capito dipendere da fattori emotivi?

La mia risposta più onesta è no.
Avevo sempre cercato di capire prima di fare, di trovare la via perfetta prima di intraprenderla concretamente, avevo sempre cercato di evitare il vero problema,  rimandando il momento fatidico…
(Su questo argomento leggi anche: Fame emotiva: da quali stress è causata?

 

Il momento fatidico

Quale sia questo momento fatidico, lo sai perfettamente anche tu. Vuoi che te lo ricordi? 

Si potrebbe riassumere in questa riflessione:

Sì, tutto bello, tutto vero, ma quando mi trovo da solo davanti alla dispensa, al frigorifero, al supermercato, nella rosticceria o alla distributrice automatica di merendine, cosa posso fare per allontanare quell’impulso che mi costringe a mangiare cose che so perfettamente non essere necessarie, e che per di più mi riempiono di sensi di colpa? 
 

Cosa non fare

Partiamo innanzi tutto da cosa l’esperienza ci ha detto non essere efficace:

  • Non cercare di costringersi a non mangiare fissando il pensiero su quella lotta con noi stessi che siamo destinati a perdere
  • Non cercare di ignorare il desiderio di cibo emotivo
  • Non pretendere di essere contenti di non assumere il cibo che in quel momento ci sta “chiamando”

E allora, cosa resta da fare?

Ecco 3 semplici modi per allontanare la sé la voglia di cibo spazzatura, scartando ciò che fin qui non ha funzionato 

Ecco cosa aiuta davvero fare quando scatta in noi il desiderio di utilizzare il cibo spazzatura come sostituto emotivo, cioè come soluzione a un malessere emotivo. 

(Possiamo usarlo per attutire un’emozione silenziandola, possiamo usarlo per confortarci nell’attraversarla, per premiarci, per compensare un disappunto e in mille altri modi che conosci certamente benissimo).
(Su questo argomento leggi anche: Non capisco quando ho fame: raggiungere la consapevolezza

Le tre regole auree per essere in grado di non assecondare la voglia emotiva di cibo

  1. Metti ordine nella tua relazione col cibo: stabilisci un numero di pasti non restrittivi e cerca di rispettarli. Elimina, cioè, i fuori pasto per imparare a distinguere meglio (accadrà dopo un po’ di tempo e di esercizio) quando la tua fame (che non è sinonimo di desiderio di cibo) è reale oppure di natura emotiva;
  2. Metti spazio tra il sorgere dell’impulso che ti spinge al cibo e il momento in cui lo consumi. So che è molto difficile all’inizio, ed è per questo che è meglio organizzarsi in dei pasti prestabiliti.  Se il cibo ti “chiama” al di fuori dei pasti (lo farà, stanne certo), niente panico: non c’è niente di sbagliato, è solo la tua abitudine che si riaffaccia. Per poter non rispondere immediatamente alla richiesta di cibo emotivo, è necessario riconoscere quale allarme o quale bisogno non soddisfatto si nascondano dietro quelle richieste e predisporsi a soddisfare quei bisogni distinguendoli dalla fame senza invece soddisfare quella falsa fame

  3. Ammetti di aver un problema quando il desiderio di cibo spazzatura o di comfort food si accende in te e chiedi aiuto. Non c’è niente di cui vergognarsi nel non saper dire di no a certi cibi che fino ad oggi ci hanno consentito di stabilizzare le emozioni spiacevoli e di attutire l’impatto con le difficoltà della vita. Purtroppo il comfort food funziona benissimo: si chiama così proprio perché ci dà conforto e sostegno nell’affrontare la vita, o almeno ci illude nell’immediato di riuscire a farlo (se non fosse che poi ha tanti sgradevolissimi effetti collaterali psicofisici).
    Forse fino ad oggi non hai trovato le orecchie giuste, forse non hai trovato chi ti potesse ascoltare e sostenere avendo passato esattamente quello che hai passato tu e comprendendo ogni tuo singolo disagio e pensiero…

 

Il potere curativo della condivisione

Non è un caso che nel trattare le dipendenze (quella dal comfort food, come quella dalle sigarette lo è a tutti gli effetti), uno degli approcci più funzionali è quello della condivisione di gruppo.

Non perché, come dice il proverbio, mal comune mezzo gaudio, no, per il motivo opposto: perché più si è ad affrontare un problema, più se ne suddivide il peso.

Se quando il cibo emotivo mi chiama, prima di dare il primo morso, posso confrontarmi con qualcuno che mi capisce e sa come sto, il rischio di ricadere nel solito automatismo diminuisce di molto.

 

La proposta di Breaters

Nel “costruire” la proposta che è la piattaforma Breaters, abbiamo cercato di mettere le persone nella condizione di poter essere sostenute e assistite quotidianamente nell’applicare le 3 regole auree di cui ti ho parlato.

Ecco gli strumenti principali di questo Percorso che ti aiuteranno a rispondere in modo inedito alla tua fame emotiva:

  • La meditazione ti aiuterà a essere meno reattivo quando il cibo spazzatura ti chiama
  • La community degli iscritti ti sosterrà nel proposito di non cedere alla tentazione di spegnere le tue emozioni con il cibo
  • Il supporto giornaliero di professionisti specializzati ti metterà in grado di modificare quelle abitudini disfunzionali che hai acquisito nel tempo.

Il resto (e non è poco) ce lo dovrai mettere tu. Ma sarà molto più semplice che in passato, anche perché stavolta avrai finalmente a tua disposizione gli strumenti giusti e quelle “mappe” del percorso che forse fin qui ti erano mancate…

(Su questo argomento leggi anche: Il potere semplice del respiro